Il Maniscalco

Il fabbro ferraio nel corso del Novecento ha adattato la sua professionalità alle esigenze del mercato, soprattutto di quello rurale. Testimonianza di Ferrante Dominaci, sino alla seconda Guerra Mondiale si sono fatti parti in ferro degli strumenti in legno e manutenzione degli strumenti in ferro.
Anche se il grosso della nuova strumentazione in ferro:aratri, erpici, falciatrici, seminatrici, estirpatori… veniva da una produzione industriale o da un artigianato che si muoveva nell'ambito della produzione standardizzata, ad esempio i costruttori degli strumenti del bresciano, è stato possibile per un certo periodo per i fabbri costruire direttamente strumenti di lavoro in ferro.
Attualmente i fabbri mantengono nell'ambito del loro lavoro delle quote di professionalità. Anche se molte produzioni artistiche (ringhiere, inferriate…) sono prodotte in piccola serie.
Una innovazione tecnologica della prima metà del Novecento, la saldatura elettrica, ha da un lato apportato nuova professionalità (conoscenza delle tecniche della saldatura) ma dall'altro ha svuotato il lavoro del fabbro delle competenze relative alla forgiatura e alla foggiatura dei pezzi. Man mano che le macchine utensili sono diventate accessibili anche sul piano economico il fabbro se ne è immediatamente dotato trasferendo anche in questo caso competenze tradizionali ed acquisendo semplicemente capacità di utilizzare le macchine utensili stesse.

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