Sperimentazione e riproducibilità del progetto

L'esperienza delle raccolte di oggetti della cultura materiale è comune un po' dappertutto nel nostro paese così come la produzione artistica è presente su tutto il territorio nazionale ed è in grado di documentare la presenza storica degli attrezzi e degli oggetti d'uso.
Mentre la diffusione capillare delle raccolte è facilmente documentabile nella recente pubblicistica anche i riferimenti alle tradizionali attività rurali e artigianali è presente in tutta l'iconografia artistica non solo nell'ambito appenninico ma anche in quello padano ed alpino.
Ad esempio nel Trentino esiste una rete di qualificati musei locali e nel contempo l'affresco del ciclo dei mesi nel Castello del Buon Consiglio di Trento documenta la specificità dell'attrezzatura di lavoro del mondo alpino.
Parallelamente anche la precedente esperienza di Musei Partecipati è riproducibile perché nelle antiche regioni rurali italiane si è sviluppata come in questi territori del Montefeltro una rete di strutture di accoglienza costituita principalmente da agriturismi che si occupa del recupero di attività artigianali e rurali tradizionali dove il comparto delle attività alimentari la fa da padrone.
Va sottolineato che nel corso dell'esperienza Musei Partecipati gli agriturismi con la collaborazione del gruppo promotore dell'iniziativa stanno attrezzando piccole raccolte specializzate che rappresentano un'ulteriore espansione della documentazione museale a completamento e integrazione di quanto stanno facendo le istituzioni pubbliche.
Questa iniziativa conservativa e documentaria attuata dagli agriturismi consente di intravedere possibili percorsi per coinvolgere soggetti privati in iniziative culturali d'interesse pubblico.
Tra le possibili strade praticabili in questa direzione si può considerare l'ipotesi della realizzazione di un ecomuseo che colleghi la più accessibile conservazione delle attrezzature alla meno agevole conservazione delle strutture storiche del paesaggio rurale o addirittura al ripristino di elementi paesaggistici in via di estinzione.
La riproducibilità del progetto si manifesta in tutta la sua potenzialità anche nel lavoro di schedatura dell'attrezzatura rurale e artigianale e delle fonti iconografiche e fotografiche. In questo caso la riproducibilità risiede nell'intercambiabilità e nella pervasività della scheda che consente di operare delle comparazioni tra schede di strumenti "simili".
Gli sbocchi di un approccio di questo genere possono essere particolarmente fruttuosi se operano più gruppi in punti diversi del territorio rurale nazionale anche in tempi ragionevolmente diversi. Ad esempio è possibile cartografare la diffusione e la funzione degli strumenti più noti del mondo rurale ed artigianale.
Nel contempo aree ormai prive di testimonianze orali dirette possono usufruire per strumenti analoghi della maggior quantità di informazioni provenienti da schede già compilate in aree dove è stato possibile usufruire dell'ausilio delle testimonianze orali.
In fine per strumenti simili, attraverso le schede è possibile definirne la loro sovrapponibilità o definirne delle variazioni areali più o meno grandi sulla base di scarti di forma o di materiali. E' quindi possibile individuare i percorsi di diffusione e i luoghi di derivazione di determinati strumenti.
La comparazione delle schede è poi fondamentale per iniziative che travalichino gli spazi regionali, ad esempio l'impostazione o l'allestimento di una raccolta regionale con la potenzialità di realizzare delle concrete iniziative di musealizzazione reale o virtuale.

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