Alesatore

L'alesatore dell'immagine è conservato presso il Museo "I vecchi mestieri " di Sant'Angelo in Vado.



DESO desc tip: l'alesatore è costituito da un tronco di cono di legno resistente che termina, in corrispondenza della base maggiore, con una chiave quadrata avente funzione di attacco per la leva o manico di trascinamento. Quest'ultima è costruita con legno di recupero ed è tenuta in sede da una zeppa. La lama operatrice invece è bloccata alle estremità da due anelli di ferro del diametro di 4,5cm il maggiore e 2,5 cm il minore.

STCS stato cons: l'oggetto porta i segni di un vecchio attacco di parassiti, diffuso soprattutto in corrispondenza del corpo principale dello strumento.

MOF mod fabbric: l'alesatore si costruiva tornendo, secondo le dimensioni volute, la struttura portante tronco conica, dalla quale si ricavava con lo scalpello la sede della lama, che di solito aveva una larghezza di pochi cm. Quest'ultima veniva bloccata all'interno dell'intaglio tramite due piccoli cerchi di ferro. Durante il montaggio l'artigiano faceva attenzione a far sporgere la lama di soli pochi mm. in quanto il taglio dello strumento non doveva essere troppo accentuato. Si terminava la costruzione realizzando all'estremità maggiore una chiave quadrata nella quale si inseriva e si fissava la leva (una robusta tavoletta di legno modellata in modo ergonomico) saldamente con una zeppa (conficcata in uno spacco preparato appositamente al centro della chiave).

UTF fun ogg: l'alesatore serviva per rifinire i fori realizzati con il succhiello o la trivella e conferire a questi una leggera forma troncoconica che serviva ad assicurare la connessione, senza possibilità di luci interne tra l'inserto e il foro (es. fori fatti per applicare le cannelle alle botti).

UTM mod uso: il bottaio dopo aver praticato con una trivella un foro nel fondo della botte (ad es. per inserirvi una cannella) lo ripassava con l'elesatore per conferire a questo la forma conica. Lo strumento si usava nella stessa maniera delle trivelle e cioè inserendo lo strumento nel foro già praticato e facendolo girare (come la trivella) fino a che questo non avesse asportato il materiale necessario.

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