Museo i vecchi mestieri

La Comunità Montana dell'alto e medio Metauro il Comune di Sant'Angelo in Vado e il Museo di Storia dell'Agricoltura di Urbania hanno realizzato l'allestimento del Museo "I Vecchi Mestieri", la struttura è collocata nei sotterranei di Palazzo Mercuri dove sono stati ricostruiti i laboratori di attività artigianali presenti da secoli a Sant’Angelo in Vado. La raccolta e stata recentemente riordinata secondo nuovi criteri che hanno individuato, nell'iconografia dei santi protettori delle singole "arti", la chiave per proporre il quadro espositivo di strumenti e di manufatti propri di ogni mestiere. La devozione religiosa del mondo artigianale finiva infatti per far raffigurare nelle immagini sacre il santo patrono intento al lavoro, oggetto della suo patrocinio, in una felice sintesi dove i risultati pittorici si accompagnano ad una analitica, e quindi utilissima, sul piano storico, rappresentazione del mestiere. Il laboratorio dell'orafo inizia la rassegna utilizzando i dipinti dedicati dagli orafi a Sant'Eligio, il patrono dell'arte, per illustrare l'ampio ventaglio della produzione. Seguono i mestieri metallurgici: il fabbro ferraio, il maniscalco, il bullettaio (chiodaiolo) e il calderaio, devoti anch’essi a Sant'Eligio, trasferito nella devozione popolare dai metalli nobili a quelli più comuni. I mestieri del legno: ebanista, falegname, bottaio e tornitore, sono illustrati da alcuni dipinti di San Giuseppe. Contiguamente, nella stessa sala, viene ricostruito il classico artigianato tessile, filatura e tessitura, affiancato dalla strumentazione del cordaio. In altri ambienti troviamo il calzolaio che viene introdotto dall'iconografia di San Crispino e Crispiniano. A lato il laboratorio del cappellaio e in fine chiudono il percorso il gessaiolo e il fornaio. Quest’ultimo mestiere, - riferendosi a Sant'Antonio Abate protettore delle campagne e degli animali domestici-, indica nel nome del pane il profondo legame allora esistente tra città e campagna.